giovedì 12 novembre 2020

Marta Tibaldi, Sale q.b.

Marta Tibaldi


Sale q.b.

 


 "Sale q.b." è un’espressione che si usa nelle ricette di cucina per indicare la giusta quantità di sale da utilizzare nelle diverse preparazioni. 

 

"Amaro di sale" - dice una paziente in seduta - raccontando un sogno durante il quale ha salato troppo il cibo che stava cucinando, rendendolo immangiabile. 

 

"Sciapo, sciocco" è un modo per definire una pietanza, o una persona, che è “priva di succo” (exsuccus), ovvero insipida. 

 

Quando guardiamo queste espressioni di uso quotidiano attraverso la lente della metafora alchemica, scopriamo tre diversi modi di relazione tra l'Io e l'inconscio

Da questa prospettiva, che è tipica della psicologia analitica junghiana, l'elemento "sale" diventa l'immagine simbolica di psicodinamiche relazionaliche si collocano lungo un continuum: a un estremo troviamo l'esperienza psichica del  "troppo salato", ovvero, ad esempio, l'amarezza dei vissuti di tristezza o di risentimento; dall'altro, un'esistenza caratterizzata da poca energia psichica e da depressione, mentre nel mezzo la saggezza e la centratura psichica, sostenute da un Eros vitale. 

 

Da questa prospettiva la metafora alchemica del sale può essere utilizzata nel rapporto con noi stessi come indicatore del nostro benessere o malessere psichicoprendendo coscienza di quanta sapidità ci sia da aggiungere o da togliere nel momento in cui ci osserviamo: come è la nostra esistenza? troppo amara, poco saporita, ben equilibrata?

 


Insieme allo zolfo e al mercurio, in alchimia il sale è uno dei tre principi dell’opus e ha anch’esso caratteristiche relazionali: rappresenta la cenere che residua dal processo della calcinatio, dall’intenso riscaldamento dello zolfo, che separa l’acqua e tutti gli altri componenti volatili (mercurio) della prima materia. La calcinato produce la polvere secca del sale, che ha la caratteristica di contenere in sé, in forma trasformata, le energie delle sostanze bruciate. Rimanda simbolicamente all’immagine dell'araba Fenice, l'uccello mitico che muore e rinasce dalle proprie ceneri in forme sempre rinnovate. Il sale alchemico è per questo simbolo psichico di resilienza, ovvero della capacità vitale di rinascere da noi stessi, anche dopo il confronto con la morte.



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