venerdì 27 giugno 2014

Tre Seminari teorico-pratici sul Metodo dell’immaginazione attiva junghiana a Napoli e a Milano, Autunno 2014 - Primavera 2015

Marta Tibaldi
Il metodo dell’immaginazione attiva di Carl Gustav Jung
Tre seminari teorico-pratici 
per conoscere il  più avanzato metodo junghiano di confronto con l'inconscio.


               
                Che cosa è il metodo dell’immaginazione attiva junghiana e in che cosa consiste la sua pratica? La recente pubblicazione de Il Libro Rosso di Carl Gustav Jung ha risvegliato l’interesse per questo metodo, che svolge un ruolo imprescindibile nel processo di realizzazione di sé che ciascun individuo, più o meno consapevolmente, persegue nel corso della propria esistenza. Strumento di conoscenza e di trasformazione dell’intera personalità, l’immaginazione attiva junghiana aiuta a recuperare e a stabilizzare il benessere psicofisico, ma anche a dare forma a potenzialità e risorse di cui non siamo consapevoli (da M. Tibaldi, Pratica dell’immaginazione attiva. Dialogare con l’inconscio e vivere meglio, La Lepre, Roma 2011).


      I tre seminari condotti da Marta Tibaldi saranno dedicati alla presentazione del metodo dell’immaginazione attiva dal punto di vista sia teorico che pratico, con una particolare attenzione alla storia della sua genesi, a come ci si possa confrontare con le immagini inconsce attraverso il dialogo verbale e la scrittura, all’importanza di quella che Jung definisce “la presa di posizione etica”, ovvero la piena assunzione di responsabilità nei confronti della psiche inconscia che permette di “trasformare la conoscenza in vita”.

A richiesta sono previsti piccoli gruppi esperienziali di pratica del metodo.


                           Realizzazione e montaggio video di Gianna Tarantino

lunedì 16 giugno 2014

Video - Il concetto junghiano di Ombra e la nostra immagine della cultura cinese

Video 



In Jungian analytical psychology the notion of shadow refers to all those personal, cultural and collective unrecognized aspects, which tend to be projected on others.
Currently a large amount of shadow seems to be put on Chinese people and culture.

If you want to read more go to 


Our unconcious image of the "Chinese"


Marta Tibaldi
 Our unconcious image of the "Chinese"


"Working as Training Analyst and Supervisor of the Associazione Italiana di Psicologia Analitica (AIPA) and of the International Association for Analytical Psychology (IAAP), I noticed that from a certain time onward - I could say since thier presence grew massively - Italy has seen an increase of collective prejudice against the Chinese, often completely unsupported by any knowledge of real Chinese people, of their culture and also lacking any interest in understanding more about them.

Nowadays the image of the "Chinese" seems to constellate, at least in a certain Italian collective imagery, an irrational negative reaction, based more on the unconscious fear of the unknown than on realistic elements. Altough on the one hand the "Chinese" are assimilated to the many immingrants who arrive in Italy from all over the world, on the oter they are experienced as more different than others - for example a leitmotiv of complaint regards their being a "closed" community. They are perceived then as more incomprehensible and frightening than others and that seems to be one of the reasons why the image of  the "Chinese" tends to gather on itself large unconscious layers of psychic persona and collective shadow.

As you know in the Jungian analytical psychology te notion of "shadow" refers to all those unrecognized aspects of personality and collectivity, which tend to be thrown out. The more your cultural shadows parts are unconscious the more they are projected outside, on the neighbour. In Jungian analysis "coming to terms with the shadow" means to develop an awareness of those personal and cultural stimuli that are likely to produce your shadow projections, moving towards their integration.

                                                             (foto Marta Tibaldi)

When you withdraw personal and cultural shadow projections, the possibility of a dialogue, a confrontation and an awareness opens up either in the inner or in the outer world. Therefore approaching analitically the Western personal and cultural imagesw of the "inner Chinese" can reveal itself a treal treasure to be discovered and a prerequisite necessary to the analyst who wants to practice in East Asia."

If you want to read more about it, go to M. Tibaldi, La psicoanalisi junghiana in Cina. Un dialogo tra Est e Ovest, in Studi Junghiani

Copyright 2014



Marta Tibaldi, Profilo professionale e pubblicazioni


Quale immagine inconscia abbiamo dei "Cinesi"?


Marta Tibaldi
Quale immagine inconscia abbiamo dei "Cinesi"?

“[…] Da qualche tempo – forse da quando la presenza dei cinesi e delle loro merci è massicciamente aumentata nelle nostre città – nei loro confronti sembra prevalere un atteggiamento di sospetto se non addirittura di ostilità, spesso non supportato da alcuna conoscenza diretta della cultura e della realtà cinesi né da alcuna curiosità a riguardo.

In un certo immaginario collettivo italiano l’immagine del 'cinese' e di ciò che è cinese sembra costellare, infatti, una reazione irrazionale e inconscia a ciò che è sconosciuto e che appare particolarmente lontano e diverso dai nostri usi e costumi, che su veri elementi di conoscenza. Sebbene da un lato i cinesi siano assimilati ai molti migranti che arrivano in Italia, dall'altro essi sembrano essere sperimentati come “più diversi” degli altri – un leitmotiv di lamentela nei loro confronti riguarda, ad esempio il loro essere una comunità chiusa. I cinesi sono percepiti come più temibili proprio perché più indecifrabili e inafferrabili di altri e per questo la loro immagine tende ad attirare su di sé ampie proiezioni di ombra individuale e collettiva.

Come è noto, nella psicologia analitica junghiana con il termine “ombra” si indicano quegli aspetti sgradevoli e non riconosciuti di sé o della propria cultura che, proprio perché inconsci, tendono a essere proiettati all'esterno.
Una delle prime tappe del percorso analitico consiste nel confrontarsi con l’ombra, ovvero nel riconoscere quei nostri aspetti inconsci che più sono suscettibili di proiezione. “Venire a patti con l’ombra” è il processo che ci permette di integrare questi aspetti  aprendo la possibilità di un vero dialogo tra noi e ciò che è altro da noi.
In questo senso la riflessione analitica sull'immagine inconscia del “cinese interno” diventa un prerequisito ineludibile per chi voglia lavorare come analista junghiano in Cina.

(Foto Marta Tibaldi)

In un seminario tenuto a Hong Kong ho affrontato in modo ampio il tema degli aspetti inconsci delle immagini del “cinese” e dell’ “occidentale” interni, riflettendo sulle reciproche proiezioni: se da un lato gli “occidentali” tendono ad avere un’immagine negativa dei “cinesi”, dall'altro i “cinesi” sembrano , all'opposto, avere di noi un’immagine idealizzata. Il “cinese” e l’ “occidentale” si rivelano dunque immagini inconsce molto cariche emotivamente e per questo prendere coscienza di come agiscano al nostro interno, ci aiuta a “venire a patti” con esse, ritirando le proiezioni negative o le idealizzazioni e superando pregiudizi personali e culturali. [...]”.

Per saperne di più vedi M. Tibaldi, La psicoanalisi junghiana in Cina. Un dialogo tra Est e Ovest, in Studi Junghiani, vol. 19, nn. 1-2, 2013, pp. 131-143
Copyright 2014

Marta Tibaldi, Profilo professionale e pubblicazioni

lunedì 2 giugno 2014

The Varieties of Jungian Clinical Experience: Complex, Identity, Intersubjectivity - XII International Conference of The Journal of Analytical Psychology, Berlin 29 May - 1 June 2014



The Variety of Jungian Clinical Experience: Complex, Identity, Intersubjectivity
The Journal of Analytical Psychology
Thursday 29 May - 1 June 2014


The Hilton Berlin (Gendarmenmarkt), Berlin


With the collaborative assistance of the C.G. Jung Institute Berlin,
the German Journal Analytische Psychologie, the Jung Society Berlin,
the Deutsche Gesellschaft Analytische Psychology
and the Society of Analytical Psychology

(photos by Marta Tibaldi)

Commemoration of James Kirsch with a speech by Tom Kirsch

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