In ambito junghiano, l'espressione "psicologia complessa" si riferisce, dunque, non soltanto alla "psicologia dei complessi", così come formulata sulla base degli esperimenti di associazione verbale condotti da Jung negli anni 1904-1911, ma soprattutto e in particolare, a una psicologia comparata in grado di dare fondamento empirico e storico alla ricerca sulle relazioni tra psiche conscia e inconscia: ricerca che, tra l'altro, Jung aveva condotto su di sé negli anni 1913-1930, dandone ricca testimonianza ne Il Libro Rosso. Liber Novus (Bollati Boringhieri, Torino 2010).Con l'espressione "psicologia complessa" Jung esprime dunque "il [proprio] impegno sul terreno della complessità, quel terreno che esclude e travalica ogni facile soluzione al problema antropologico, ogni pigro riduzionismo, ogni seducente semplificazione, ma indica inarrestabilmente quell'ulteriorità inesauribile in cui l'immagine dell'uomo si presenta all'uomo." (M. Trevi, Metafore del simbolo. Ricerche sulla funzione simbolica nella psicologia complessa, Cortina, Milano 1986, p. 51).
Copyright 2020