Marta Tibaldi
Proteggersi dalla violenza relazionale
Il dizionario della lingua italiana spiega che, in termini generali, la prevaricazione rappresenta un “abuso del potere finalizzato a un illecito guadagno o vantaggio” e quindi, per estensione, un “atto clamorosamente ingiusto”. Il termine “potere”, dal canto suo, rimanda, sempre in termini generali, alla “capacità, possibilità oggettiva di agire, di fare qualcosa” (cfr. Dizionario della Lingua italiana Treccani). L’azione può essere utilizzata sia a favore che a sfavore degli altri e nella prevaricazione la scelta è, ovviamente, a sfavore.
Per la psicologia del profondo il comportamento prevaricatorio è espressione di un funzionamento narcisistico della personalità, che Otto Kernberg definisce, nei suoi aspetti più patologici, “narcisismo maligno” (Kernberg, Sindromi marginali e narcisismo patologico, Bollati Boringhieri, Torino 1975).
Esso rimanda a un modo di essere fondato su sentimenti invidiosi, avidi e rabbiosi proiettati sugli altri. Il narcisista evita in questo modo il confronto con l’immagine negativa che alberga al suo interno, tenendo in piedi à tout prix l'immagine grandiosa e trionfante che agisce all’esterno.
Questo funzionamento narcisistico è definito anche overt, intendendo con questo termine un narcisismo autocelebrativo. Nelle relazioni esterne gli overt tendono a colludere con altri overt e individuano le potenziali ‘vittime’ nei cosiddetti covert, in quelle persone sensibili e vulnerabili che facilmente prendere su di sé con le proiezioni negative.
Quali strumenti abbiamo per proteggerci da queste forme narcisistiche distruttive e violente?
1. La conoscenza e il riconoscimento delle dinamiche narcisistiche.
2. L'attenzione alle risposte somatiche ed emotive: i narcisisti ci fanno provare malessere e rabbia.
3. La distanza fisica ed emotiva, che ci rende ‘impermeabili’ alle proiezioni negative.
4. La capacità di augurare felicità: un modo paradossale che svincola totalmente dalla trappola narcisistica.
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