domenica 9 novembre 2014

Il Tai Chi taoista del Maestro Moy Lin Shin



(foto inforvip.es)

Marta Tibaldi
Il Tao Chi Taoista del Maestro Moy Lin Shin



Il Tai Chi, antica arte marziale cinese e forma di meditazione in movimento, può essere praticata in modi e stili diversi. Tra questi, la forma 108 stile Yang del Maestro Moy Lin Shin merita una menzione particolare.

Fondatore nel 1970 dell'International Taoist Tai Chi Society,  il Maestro Moy Lin Shin ha sviluppato la "forma dei 108 movimenti dello stile Yang", quale risultato dell'integrazione di diverse tradizioni taoiste con la pratica marziale del Tai Chi. Lo stile Yang, a differenza dello stile Chen, che lo precede storicamente, si caratterizza per una maggiore dolcezza nei movimenti e per la valorizzazione degli aspetti salutari rispetto a quelli marziali.

Alla  base dell'International Taoist Tai Chi Society e dell'Associazione Tai Chi Taoista Italia, sorta a Firenze nel 1993, vi sono alcuni interessanti principi etici: coloro che praticano il Tai Chi non lo fanno per motivi competitivi ma per coltivare il benessere psico-fisico proprio e altrui; si impegnano a migliorare la propria pratica e la conoscenza del Tai Chi prima di insegnarla ad altri; condividono la conoscenza e pratica del Tai Chi in modo volontario e senza alcun fine di lucro. Questi elementi, la specificità della forma 108, la pratica come arte interna per la salute definiscono, tra l'altro, il Tai Chi taoista del Maestro Moy Lin Shin.

(foto video.repubblica.it)


Uno degli elementi che caratterizza il confronto con l'inconscio proposto dalla psicologia analitica di Carl Gustav Jung è la "presa di posizione etica". Con queste parole Jung intende la capacità dell'analizzando di assumere una posizione responsabile nei confronti della realtà psichica e del processo d'individuazione. La "presa di posizione etica" è il filo rosso che tiene insieme le diverse fasi del percorso di integrazione della personalità conscia e inconscia e la realizzazione della personalità totale.

Il Tai Chi taoista del Maestro Moy Lin Shin, il suo dare forma a un percorso di trasformazione interno-alchemico (cfr. E. Wong, Taoism. An Essential Guide, Shambala Publications, Boston 1997, pp. 5-6) e la sua connotazione etica ne fanno uno strumento di presa di coscienza e di integrazione della realtà corpo-mente che si correla perfettamente con il percorso individuativo junghiano.


 (foto whotalking.com)


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