(foto di Marta Tibaldi)
Marta Tibaldi
Cinque sale con 150 manufatti provenienti dalle province cinesi di Shanxi, Shandong, Hubei e Sichuan che illustrano il lungo periodo storico che va dal 3500 a.C. al 221 a.C e raccontano la nascita della civiltà cinese, l'“avvento del regno”, i sacrifici rituali, la musica cerimoniale e gli Stati Guerrieri fino l’unificazione del paese sotto l’imperatore Qin.
I primi manufatti provengono dal sito archeologico di Taosi, nella provincia di Shanxi: ceramiche colorate e monili di giada sapientemente intarsiati cui seguono maschere, teste di bronzo e oggetti in legno colorato ritrovati nel sito di Sanxingdui; di grandissimo interesse i grandi Banzhong, le campane polifoniche di bronzo suonate nelle cerimonie rituali dell’epoca degli Stati Guerrieri e mai esposte prima d’ora in Italia (vedi foto). Seguono le testimonianze del periodo in cui si sviluppa e si afferma il pensiero filosofico di Confucio (551 a.C. – 479 a.C.) subito prima dell’unificazione sotto l’imperatore Qin nel 221 a.C. A questo proposito si narra che il nome Cina 中国 derivi da questo imperatore, che dopo avere unificato i Sette Stati Combattenti li chiamò Stato di Qin.
La Cina Arcaica è la prima delle cinque mostre che il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo italiano prevede di organizzare insieme all’Amministrazione Statale per i Beni culturali della Repubblica Popolare Cinese nello spazio museale di Palazzo Venezia a Roma.
Il crescente interesse per gli scambi culturali tra Italia e Cina è testimoniato da un particolare significativo della mostra: la scelta di porre all’ingresso del percorso museale la scultura bronzea “Conversazione immaginaria tra Leonardo da Vinci e il grande pittore cinese Qi Baishi” (2012) dell’artista cinese Wu Weishan 吳為山 . L’opera, che rende omaggio a due grandi maestri dell’Occidente e dell’Oriente, è stata donata dallo scultore al Museo di Palazzo Venezia dopo l’allestimento nel 2012 della sua personale “Scolpire l’anima di una nazione”.
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