Marta Tibaldi
La conoscenza intuitiva
Nel modello junghiano della mente il pensiero, il sentimento, la sensazione e l'intuizione sono le quattro funzioni psicologiche che ci permettono di conoscere noi stessi, gli altri e il mondo.Ognuno di noi ne privilegia una in particolare, mentre usa le altre in modo ausiliario. Diventare consapevoli di quale sia la nostra funzione principale valorizza la nostra naturale capacità di discriminazione e di orientamento.
In Puglia, nella città bianca di Ostuni, un antico borgo messapico, incontro Tonino Zurlo, una poliedrica figura di artista locale che incarna e dà voce alla cultura salentina, con una sensibilità intuitiva che non esiterei a definire naturalmente archetipica. Di sé Tonino dice: "Non saprei come definirmi. So tante cose e non so perché le so: senza sapere accordare la chitarra, invento e canto canzoni; non so disegnare, eppure faccio sculture con il legno d'ulivo; non sono capace a scrivere in dialetto, ma scrivo poesie in ostunese. E' un enigma anche per me. Credo che questo accada quando si è baciati dalla creatività. E' il divino che prende casa in alcuni individui. So di essere un tramite, una mano guidata da qualcosa che mi prescinde. Ma sostanzialmente dico che sono un povero Cristo" (A. Susco, Tonino Zurlo: dalla terra alla coscienza, in Liber@mente, n. 120, anno XIII, marzo 2013, p. 24).
Quando sento parlare e cantare Tonino penso che James Hillman sarebbe stato felice di conoscerlo e che avrebbe apprezzato la percezione inconscia che Tonino ha dell' "anima" (cfr. J. Hillman. Anima. Una nozione personificata, Adelphi, Milano 2002).
Il testo della canzone che segue, composta in ostunese ma riportata qui in italiano, bene illustra la conoscenza intuitiva e dimensione archetipica di questo artista; le numerose sculture in legno d'olivo della sua bottega, anche.
Copyright 2014
Sfoglio questo libro della vita
e mi vedo e poi mi dico
ne hai fatte di stupidaggini nella vita,
ma è la vita, è la vita.
Lo sfoglio di nuovo,
vado avanti e vado indietro
e poi ti vedo e poi mi dico
ma chi sei tu, chi sei tu?
che mi fai dire cose che vengono da lontano
e mi alleggerisci l'anima?
Ti lascio stare, ti lascio giocare con la mia fantasia
che serve a me per vivere,
che serve a me per vivere
come l'aria per respirare.
Tu sei bella, tu sei bella
ma non è amore,
è un gioco di anime,
e per te che di dolore ne senti e nei hai sentito
con questa canzone
voglio diventare di lino, di seta e di velluto
per accarezzarti l'anima.
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